Facebook, Instagram, Whatsapp, Twitter: tanti modi di rispondere alla crisi
I social network sono stati pronti a rispondere alla crisi fin dall’inizio, creando nuovi tool, incentivando (per la prima volta concretamente) il fact-checking, mettendo a disposizione degli utenti diversi nuovi strumenti.
Facebook ha creato delle pagine di raccolta informazioni, dove poter reperire materiale ufficiale riguardo all’emergenza Covid-19.
Twitter ha aumentato la vigilanza sulle fakenews, arrivando a togliere anche tweet di persone molto influenti, come il presidente del Brasile Bolsonaro, perché sostenevano falsità.
WhatsappWhatsApp è l'app di messaggistica più diffusa al mondo. Nata nel 2019 ora è proprietà di Facebook Leggi ha limitato l’inoltro delle catene, ipotizzando che chi diffonde Fake News, utilizzi principalmente questa piattaforma per mandare avanti il messaggio.
Instagram ha inserito degli adesivi nelle proprie stories: prima “Io resto a casa”, dopo il “Grazie” rivolto a tutti quelli che hanno combattuto la pandemia in prima linea e ora arriva il “Compra a Km0”.
L’attenzione al commercio locale
La nostra mobilità è stata praticamente impedita per due mesi e ora sta piano piano ricominciando: non sappiamo quanto ci vorrà prima che torneremo a viaggiare e muoverci con la stessa libertà e tranquillità che avevamo prima di questo virus.
Instagram ha semplicemente realizzato che abbiamo, in questi mesi, usato molto più spesso i servizi vicini a noi: per fare la spesa, per ordinare la cena a casa e, ora, per usufruire del servizio d’asporto.
Ha creato quindi un adesivo da utilizzare nelle nostre stories, semplicemente per raccontare come stiamo cercando di aiutare il commercio del nostro territorio.
Ci avrete già fatto caso che, se più di qualcuno di coloro che seguite su Instagram lo utilizza, troverete una Storia collettiva nella barra di quelle recenti che li raccoglie tutti. Un piccolo “gioco” che però fa riflettere su quanto avremo bisogno di partire dai luoghi intorno a noi per ricominciare davvero.