Food delivery: le nuove abitudini dei tuoi clienti e i consigli per te

Il Food Delivery è una delle abitudini della quarantena che rimarrà. Quale è il modo più giusto per affrontarlo?

La pandemia ha cambiato le nostre abitudini, questo è evidente e scontato. Ma quali sono le abitudini che rimarranno? Lo possiamo prevedere? E in che modo? Vogliamo riflettere un attimo su un settore che, anche se con ritmi non per forza omogenei, ha visto una crescita costante in queste settimane di quarantena.

I dati sulle abitudini degli italiani durante l’emergenza Covid-19

La società di consulenza McKinsey ha effettuato un sondaggio per capire meglio quali sono stati i cambiamenti, d’abitudine ma anche di sentiment, degli italiani nell’adattarsi alla nuova quotidianità imposta dalla quarantena.

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Nella slide qui sopra, che trovate sulla loro pagina Linkedin, ci sono numerosi dati in crescita. Le prime due voci riguardano la spesa a domicilio e la consegna da parte dei ristoranti. E sono quelle che al momento ci interessano di più.

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Spesa a domicilio

Il primo settore ad essere stato investito, suo malgrado o meno, dalla necessità delle consegne a domicilio, è stato quello della spesa. In Italia solo le grandi città erano già, in parte, abituate a questo tipo di servizio. La pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione di molte attività, che hanno potuto così offrire un servizio rapido, efficiente e user-friendly. Ma ci torneremo sopra un’altra volta perché adesso vogliamo concentrarci su un altro aspetto, che è la seconda voce della slide di McKinsey: il Restaurant Delivery.

Dall’home-cooking al restaurant delivery

Noi italiani, come un po’ tutti i popoli occidentali, siamo abituati a mangiare fuori, a fare l’aperitivo con gli amici, la colazione al bar, ecc.
Nelle prime settimane di quarantena ci si è dati all’home cooking: la necessità di occupare il tempo ha fatto in modo che sempre più persone si dilettassero nella preparazione di piatti più o meno complessi, con pizza e dolci a farla da padrone.

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Finito questo prima entusiasmo si è tornati ad avere voglia di qualcosa cucinato dai professionisti, da quelli bravi insomma. Come hanno reagito nel settore?
All’inizio soprattutto, molti chef o ristoranti hanno dato spazio a dirette e creato delle piccole guide online. Col prolungarsi della quarantena, è stata per molti una scelta quasi naturale quella di organizzare la consegna a domicilio.

La quota di crescita del traffico online per i siti di delivery

Le aziende, anche piccole, che erano già pronte con un e-commerce o un servizio di prenotazione online sono partite ovviamente avvantaggiate. L’aumento della navigazione su internet (soprattutto da desktop ora che si sta molto più tempo dentro casa) ha fatto crescere quei settori al dettaglio che già erano online e avevano risposte da dare agli utenti (magari avranno dovuto aggiustare la logistica ma il processo d’acquisto era pronto).

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Glovo e Deliveroo, di cui possiamo avere a disposizione le stime di traffico, hanno avuto una crescita rispettivamente del 100% e del 50%. Possiamo dedurne che, chi aveva già un servizio autonomo senza intermediari, abbia visto un crescita simile. Il food delivery era del resto un settore già in crescita, soprattuto nei centri urbani. Questa emergenza ha accelerato la sua evoluzione e c’è da scommettere che resterà uno di quegli aspetti consolidati anche alla fine della pandemia.

I consigli per una corretta gestione del Food Delivery

Questioni tecnico/logistiche

Ci sono a monte una serie di questioni che riguardano ovviamente la gestione aziendale: le autorizzazioni di legge, i mezzi di trasporto, il packaging dei piatti, la linea del freddo se necessaria, ecc. Questi ovviamente vanno valutati da ogni singolo ristorante, locale o pizzeria che sia, con i propri consulenti. Come anche la scelta della zona di consegna.

Come comunicare il food delivery

Per quanto riguarda la comunicazione, i nostri consigli sono pochi ma essenziali.

  • Avere un sito, anche molto semplice, per mostrare la nostra offerta gastronomica e permettere all’utente di trovare contenuti organizzati e non sparsi (come invece accade sui social media)
  • Fare delle foto belle dei nostri piatti, qui vi consigliamo come
  • Creare un processo d’acquisto semplice e chiaro (zone di consegna, eventuali costi di trasporto o di ordine minimo, tempistiche per gli ordini, menu, ecc)

L’importanza di avere un sito internet

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Avere un sito internet per fare al meglio food delivery è essenziale. Lo è perché aiuta l’utente: il cliente che deve scegliere il nostro servizio deve avere a disposizione uno strumento comodo, dove poter scegliere e valutare quali piatti ordinare. Conoscere i prezzi, i tempi e i modi di consegna è un valore in più nella scelta tra noi e un nostro concorrente. E poi, anche per il commerciante stesso, lasciar gestire al sito tutta la parte di ordini piuttosto che prendere al telefono o su whatsapp, è un grande risparmio di tempo e permette anche, eventualmente, di essere pagato in anticipo.

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Francesca Carpineti

Ogni aspetto del linguaggio è un universo da scoprire: combinare parole e punteggiatura è la cosa che mi piace di più. Ho dato vita a Link ITB e da allora studio come le parole e il loro significato si muovono nel mondo digitale.

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